Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli interventi a vario titolo, nella stampa cartacea, nelle pagine web, nei social network, che lamentano gli errori grammaticali commessi dagli italiani nello scrivere. Si tratta di interventi spesso privi di fondamenti, basati sulle convinzioni personali di chi li scrive, che a volte è solamente una persona della strada,… continua a leggere
Categoria: Lo sapevate che?
Avere dubbi linguistici non è una vergogna. Anzi: mostra curiosità, capacità di riflettere sulla lingua che si parla e si scrive e volontà di miglioramento. Usare creativamente, e non passivamente, la propria lingua induce a farsi molte domande sul suo funzionamento. Domande alle quali non sempre le grammatiche e i dizionari rispondono in modo chiaro e conciso.
A che servono strane sigle, abbreviazioni e parolette che si incontrano nelle note dei libri?
Cfr. significa ‘confronta’ ed è sinonimo di vedi per rimandare a un libro, un articolo ecc.; ivi ‘lì’ si utilizza per non ripetere il titolo di un libro già citato prima; ibidem (che in latino vuol dire ‘nello stesso luogo’ e si pronuncia con l’accento sulla penultima sillaba), o nella forma abbreviata ibid., si usa… continua a leggere
A che serve il corsivo? Dove si usa?
Il corsivo di usa soprattutto per i titoli di libri, film, canzoni ecc.; per contrassegnare le parole straniere; per mettere in evidenza una parola; oppure quando si cita una parola o una frase, come facciamo nei nostri esempi di DICO.
A che servono le virgolette in italiano? E i trattini? Come e quando si usano?
Le virgolette possono essere basse, cioè «queste», oppure alte, cioè “queste”. Si usano nella grande maggioranza dei casi per tre ragioni: per citare una porzione di testo, per riportare un discorso diretto oppure per mettere in evidenza il significato di una parola (magari per sottolinearne il valore ironico, o lo scarto rispetto al significato comune).… continua a leggere
Dove si collocano le particelle pronominali atone, nella frase?
I pronomi atoni (mi, ti, gli, le, lo, la, ci, vi ecc.) si trovano di norma davanti al verbo cui si riferiscono: lo vedo. Tranne che nei casi seguenti: 1) nell’imperativo affermativo: parlami! vattene!; 2) nell’imperativo negativo il pronome può stare sia prima sia dopo il verbo: non ci andare! o non andarci!; 3) nell’infinito:… continua a leggere